Anche tu COSI'

 

L’amore vissuto COSÌ è l’unico stile del cristiano, il modo in cui si può essere santi e realizzare la vita dentro un disegno luminoso che Dio ha voluto. Lo diremo ai ragazzi durante questo anno pastorale 2010-2011 in oratorio il cui slogan è "ANCHE TU COSÌ"; un anno dedicato a scoprire che si può essere santi, se si sceglie risolutamente di vivere dentro una prospettiva che mette in pratica l’amore.

Il modello di santità a cui ci ispireremo è quello di san Carlo Borromeo che ha vissuto proprio COSÌ, nel suo tempo e nel suo contesto di vita, come Gesù.

Ogni ragazzo e adolescente che frequenta l’oratorio sarà invitato a percorrere una strada, arricchito dai sentimenti e dalla compassione di Gesù, sul modello del Buon Samaritano, e a fare in modo che chi si imbatte nelle sue azioni e nel suo stile possa dire ANCHE TU COSÌ!

Il TU COSÌ coinvolge tutta la persona e la mette in relazione con Gesù, non scende a compromessi e prevede un ordine di priorità che è tutto da insegnare. L’aspirazione alla santità parte dunque dall’incontro con Colui che ci ama per primo e ci spinge ad amareCOSÌ come Lui.

Ci occuperemo di costruire per i ragazzi un percorso di imitazione che impegna i più grandi in prima persona e che trova il suo unico riferimento in Gesù, l’Amore di Dio che si è incarnato diventando per noi l’Esempio da seguire. È Gesù il Buon Samaritano che si ferma sull’uomo ferito perché ne ha compassione e si prende cura di lui con una tenerezza che lo rialza e lo riabilita.

L’icona evangelica di Luca 10, 25-37 guiderà il cammino dell’oratorio per il 2010-2011 e diventerà il racconto esemplare che sprona ogni ragazzo a fare lo stesso, a fare cioèANCHE TU COSÌ.

don Samuele Marelli (responsabile FOM) 

 

Ed ecco, un dottore della Legge si alzò
per metterlo alla prova e chiese:
«Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge?
Come leggi?».
Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio
con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima,
con tutta la tua forza e con tutta la tua mente,
e il tuo prossimo come te stesso
».
Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù:
«E chi è mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva
da Gerusalemme a Gerico
e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto,
lo percossero a sangue e se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote
scendeva per quella medesima strada
e, quando lo vide, passò oltre.
Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio,
passandogli accanto,
vide e ne ebbe compassione.
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino;
poi lo caricò sulla sua cavalcatura,
lo portò in un albergo e si prese cura di lui.
Il giorno seguente,
tirò fuori due denari e li diede all'albergatore,
dicendo: "Abbi cura di lui;
ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno".
Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo
di colui che è caduto nelle mani dei briganti?».
Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui».
Gesù gli disse: «Va' e ANCHE TU fa' COSÌ».

Lc 10,25-37