Novena di Natale 2017.

Introduzione.

‘L’icona’ (continuo a chiamarla impropriamente così) di quest’anno è un po’ particolare sia per il periodo storico della composizione, sia per l’ambiente dove è nata, sia per l’autore non notissimo. Tuttavia si può prestare a cogliere alcuni aspetti importanti che ci possono aiutare nelle nostre meditazioni in preparazione del Natale.

L’autore.

L’autore di questa ‘Adorazione dei pastori’ è Charles Le Brun, pittore francese nato a Parigi nel 1619 e lì morto nel 1690.  Cresciuto con il padre (Nicolas) scultore, Charles si trasferì a Roma nel 1642 e lì vi rimase per tre anni studiando i monumenti antichi, copiando Raffaello e frequentando lo studio di N.Poussin. Tornato in Francia fu nominato da Luigi XIV primo pittore di corte. In seguito divenne direttore dell’Accademia reale e dettò lo stile ufficiale dell’arte francese. I principi generali propugnati consistevano essenzialmente nella correzione delle imperfezioni della natura, secondo il canone di bellezza stabilito seguendo i capolavori dell’antichità. Lavorò a Fontainbleau (1665, storie della vita di Alessandro Magno), a Versailles (galleria degli specchi, scala degli Ambasciatori, saloni della guerra e della pace). E’ ricordato anche come abile ritrattista.

L’adorazione dei pastori.

Le Brun ricevette da Luigi XIV, che possedeva una delle collezioni d’arte più ricche dei suoi tempi, la richiesta di realizzare quattro quadri sulla vita di Gesù. La natività (1689) è una di questi; i quattro dipinti furono realizzati tra il 1685 ed il 1689.  Dopo la Rivoluzione francese (1789 - 1799), il dipinto fu trasferito al Museo del Louvre dove si trova tutt’ora.

L’Adorazione dei pastori è collocata, secondo la tradizione, in una stalla dove compaiono l’asino e il bue. Gesù è adagiato in grembo a Maria, vicino alla mangiatoia. Gesù irradia una luce splendente che unisce il cielo (in alto a destra) e la terra (la sorgente di luce che sorga dal fuoco acceso davanti a Gesù Bambino). La composizione è animata da uno svolazzare di angeli (se ne contano almeno 22) e dalla presenza adorante dei pastori (anche qui in numero notevole, almeno 10 con 6 bambini). In penombra S.Giuseppe (l’unico non illuminato) reso appena visibile dalla luce fioca di una lampada.

E’ un quadro pieno di luce ed è la luce che determina l’atmosfera e che mette in relazione le persone presenti sulla scena.

La nostra meditazione seguirà la linea della luce.

1° giorno: Il circuito della luce.

2° giorno: Il fuoco e la nuvola di fumo.

3° giorno: Gli angeli svolazzanti.

4° giorno: L’asino.

5° giorno: Il bue.

6° giorno: I pastori.

7° giorno: S.Giuseppe.

8°giorno: Maria.

9° giorno: GESU’ BAMBINO.