Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

 

IL TEMPO DI AVVENTO 4

«Alla scuola del Figlio per abitare il mondo da figli» 

L'identità di Gesù risulta quindi avvicinabile e incontrabile anche grazie allo stile del suo abitare questo nostro mondo.  Il Vangelo di Giovanni affronta questa verità con un'inaudita profondità.

 

L'identità di Gesù risulta quindi avvicinabile e incontrabile anche grazie allo stile del suo abitare questo nostro mondo.  Il Vangelo di Giovanni affronta questa verità con un'inaudita profondità. Lo si avverte fin dalla prima pagina - quella che leggiamo ogni anno la notte di Natale - dove sono messi in parallelo, come fossero sinonimi, il «divenire carne» del Logos/Verbo di Dio  e il suo venire ad «abitare/porre la tenda in mezzo a noi» (Gv 1,14). Del resto «abitare in un luogo» è forma concreta e compiuta dell'originario con-tatto fra la carne e il mondo. Questa fisicità della realtà di Gesù Figlio in quanto uomo fatto di Carne come noi eppure Logos “coeterno e consostanziale” è la grande questione della nostra fede. Gesù Cristo è il Logos  divenuto abitante del mondo. La connessione tra l'identità di Gesù e il suo abitare è ripresa subito dopo dal Vangelo di Giovanni, quando il Battista lo riconoscerà come «il Figlio di Dio», perché ha «visto lo Spirito scendere su di lui» e su lui «rimanere» (Gv 1,33-34). Il verbo greco tradotto con «rimanere» è ménein, ricorrente 40 volte in Giovanni e 23 nella sua prima lettera, un altro testo che risulta de- cisivo per la nostra riflessione.  Questo verbo ha il significato,  già menzionato, di “rimanere”, ma si può anche tradurre con il significato di “dimorare”, “abitare”, “persistere”, “resistere”. È stato notato che nella traduzione greca dell'Antico Testamento il verbo ritorna con frequenza per significare una prerogativa di Dio a cui innanzitutto si addice l'azione di rimanere, cioè di durare nel tempo; infatti rimangono saldi il suo “piano”, ”consiglio”, ovvero la sua “parola” e la sua “grazia”. Il verbo “ménein” allude  dunque alla permanenza e alla persistenza di Dio derivanti dalla sua fedeltà; sicché lo Spirito è colui che “rimane” permanentemente - come solo Dio sa fare - su Gesù, abituandosi, come direbbe S. Ireneo, a vivere nella carne."

Ma la ricchezza di questo  verbo appare qualche versetto dopo, quando due discepoli del Battista rispondono alla domanda di Gesù «Che cercate?» con un altro interrogativo: «Rabbi (che significa maestro) dove abiti? [ménein]» (Gv 1,38). Giustamente “ménein” è stato qui tradotto con «abitare», dato l'evidente interrogativo che fa riferimento ad un luogo «dove abiti?». Si deve notare come la prima domanda circa l'identità di Gesù che il Vangelo riporta,  è riferita proprio al suo abitare, segno dell’importanza decisiva di questo fatto per dire chi sia veramente Gesù. «Andarono dunque e videro dove abitava [ménein] e quel giorno rimasero [ménein] presso di lui» (Gv 1,19). L'oscillazione del significato del verbo tra “rimanere” e “abitare” tipica di ménein è stata risolta sbrigativamente da alcuni studiosi a tutto vantaggio del «rimanere», leggendolo oltretutto in modo astratto e disincarnato: rimanere indicherebbe «la metafora spaziale che chiarisce l'identità di un uomo», sicché il quesito dei discepoli potrebbe intendersi anche così: “In quale orizzonte di senso  vivi e ti muovi tu?” . In questo modo  il lettore di Giovanni scoprirebbe che Gesù «rimane» nel orizzonte del Padre, trovando permanentemente in lui la consistenza della propria identità (Gv 15,10). La cosa non è sbagliata . E’ evidente che  ponendo la domanda sull'abitare, i due discepoli non chiedevano semplicemente l'indirizzo di Gesù; tuttavia questo non significa che il loro interrogativo sia del tutto privo di qualunque riferimento realistico ad una effettiva dimora, ad un luogo fisico, ad una casa... Quanto è stato già detto le scorse volte  sull'esperienza originaria e decisiva dell'abitare, ci fa propendere per una lettura non alternativa dei due significati del verbo ménein, Infatti il “rimanere” nel senso dell’ “essere in relazione con”, è incoraggiato proprio dall'abitare una casa concreta. L’esperienza  nativa e originaria dell’avere una casa, dell’essere accolti in una casa e “rimanervi”  promuove il senso  del durare nel tempo, del crescere dando un significato preciso al vivere abituandosi a cose e persone e imparando così ad abitare il mondo. Se le cose e le persone “rimangono” dentro la nostra vita, questo dà impulso alla percezione della per-sistenza di sé pur nel variare delle  situazioni e delle stagioni diverse della vita. Così è stato per Gesù che è venuto nel mondo accolto dai Suoi, che lo hanno introdotto alla vita “terrena” attraverso una casa, degli affetti, delle tradizioni e dei costumi…non solo idealmente ma “fisicamente “.Il verbo di Dio non si è “idealmente” fatto carne ...ha proprio abitato “tra noi con noi e come noi ”.

 ( da C. Pagazzi  riletto a cura di don Marco )

  

CAMMINO COMUNITARIO  DI AVVENTO

Sostegno ai nostri amici in  missione

In questo tempo di Avvento abbiamo pensato di coinvolgere sempre più la comunità nella conoscenza e  nel sostegno dell’opera che alcuni amici e parrocchiano stanno portando avanti in diversi luoghi di “missione”. In queste ultime settimane di avvento cercheremo di farvi conoscere un po’ più nel dettaglio le iniziative che vogliamo condividere con loro , soprattutto attraverso la preghiera ma anche non trascurando i bisogni materiali della gente a cui si stanno dedicando mediante la loro azione missionaria.

Iniziamo oggi a conoscere meglio la realtà in cui è coinvolta la nostra Francesca Bellotta, missionaria laica del Pime. Il Progetto K 615 :”Un aiuto per giovani e adulti  disabili  a Yagoua  - CAMERUN”, si sviluppa nell’Estremo  Nord del Camerun, nel contesto  urbano e rurale delle  province di  Mayo Danay, Mayo Kani e Logone  e Chari,al confine con il Ciad e la  Nigeria, paesi soggetti all’insicurezza  causata dalla setta islamica Boko Haram che ha già compiuto numerosi stragi e violenze. L’attività socio economica che il  progetto si prefigge di svolgere  è quella di far uscire dall’isolamento i  disabili che, in questa situazione di  precarietà consolidata, sono tra  le frange più vulnerabili della  popolazione e quindi più penalizzate.

Obiettivi

Si vuol donare una  speranza di vita  migliore ad alcuni giovani e adulti  disabili contribuendo al loro sviluppo integrale, sia a livello sociale che  sanitario. Si seguiranno in particolar  modo  una decina di giovani e  adulti disabili delle famiglie più  indigenti delle  tre province sopra menzionate, per dar loro la possibilità di ricevere supporto  sanitario e/o sociale, anche attraverso percorsi di avviamento professionale.

Attività e risultati attesi

- sostenere le spese sanitarie indispensabili

- acquistare  supporti ortopedici e/o  deambulatori (carrozzine, tricicli);

- aiutare economicamente e gestionalmente

la creazione di  opportunità lavorative  attraverso  formazione professionale e/o  l’acquisto di materiali necessari per  avviare piccole attività commerciali.

Per la gestione corretta delle attività è prevista la  presenza di una coordinatrice di tutte le attività e interventi previsti per le varie persone  disabili sostenute dal progetto. Vuol essere un accompagnamento regolare e approfondito delle persone a partire dai loro bisogni, ma anche dalle loro potenzialità.

Per donare

Si può donare citando sempre  nella  causale il codice K 615 tramite:

1) Offerta data in segreteria parrocchiale

2) Donazione on line  sul sito : www.pimemilano.com - ccp n. 39208202

intestato a  Fondazione Pime Onlus via Mosè Bianchi, 94 - 20149 Milano.

3) Assegno Bancario o Circolare Vaglia Postale a Fondazione Pime  Onlus, sempre al ns. indirizzo

Bonifico Bancario intestato a Fondazione Pime Onlus  Credito Valtellinese S.C.  p.za San Fedele, 4  20121 Milano

4) Bonifico: IBAN IT 11 W 05216 01630 000000005733.

Si raccomanda di  inviare  copia dell’avvenuto bonifico via fax al n. 02 4695193 o via e.mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando:

Nome, Cognome e Indirizzo (dati utili all’emissione del documento valido  per la detrazione fiscale).

Detraibilità e deducibilità delle erogazioni liberali

La Fondazione PIME è una Onlus ai sensi del  DLgs 460/97. Ha sede legale in Milano ed è  regolarmente iscritta presso l’Agenzia delle  Entrate, Direz. Reg. della Lombardia.  Pertanto l'importo dell'erogazione liberale è  detraibile o deducibile alle condizioni e nei  limiti previsti dalla legge (art. 15 Dpr 917/1986—art. 100 Dpr 917/1986; art. 14 Legge 14.05.2005 n. 80).

Per usufruire di questa possibilità è necessario effettuare il versamento dell'erogazione

liberale tramite conto corrente postale, vaglia postale, bonifico bancario, assegno bancario non trasferibile, assegno circolare, carta di credito e conservare la ricevuta che verrà rilasciata.

 


 

Anche in questo AVVENTO, per far fronte al crescente bisogno di alimenti per i chi è a disagio, porteremo ogni settimana un alimento specifico che sarà raccolto alle S.Messe durante l’OFFERTORIO, in cesti appositi messi, sui gradini dell’ALTARE.

Per la prossima domenica 10/12   siamo invitati a portare :  OLIO in lattine o plastica 

 

“La Bibbia in pillole”

curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato

Domenica prossima, 3 Dicembre, durante la Messa, leggeremo Marco 11, 1-11

In questo brano , al versetto 5, leggiamo “Alcuni dei presenti” ( in greco : tines tôn ekei hestêkotôn) Nell'interrogare i discepoli i presenti fanno esattamente ciò che aveva previsto Gesù nel v. 3. La scena dei preparativi dell'ingresso a Gerusalemme, prelude a quella dei preparativi dell'ultima cena (14,12-16). Alcuni giorni più tardi, infatti, ricomincia la stessa sequenza: due discepoli vengono inviati in città a preparare una sala per mangiare la Pasqua e c'è ancora una richiesta di prestito. Questi due dettagli, quanto mai evangelici, dicono la radicale povertà di questo re: non ha nulla. Non ha un luogo su cui posare il capo, nel quale condividere la festa, non ha un luogo ove finire i suoi giorni. E’ il re senza nulla che ha dovuto prendere a prestito (e restituire) il bene altrui per fare la sua parte fino alla fine.

 

 

Ricordiamo a tutti che è ancora possibile contribuire al saldo dei lavori della facciata (mancano ancora circa  23.000 Euro) nella forma della “ donazione liberale”  detraibile dal reddito ai sensi dell'art. 15 lett. h del D.P.R. 917/86 c.d. T.U.I.R. e successive modifiche, come stabilito dal decreto della sovraintendenza alle belle arti di Milano prot. A 667 16. ( Con bonifico entro il 31/12/2017 ).

Intestazione a :Parrocchia Sacra Famiglia In Rogoredo

IBAN : IT62S0558401632000000010716  - presso BPM Ag 32 Corvetto

CAUSALE: : Erogazione liberale per Restauro facciata Parrocchia Sacra Famiglia in Rogoredo

 

  CALENDARIO

3/12 Domenica IV di Avvento - Gita di Avvento

ore 10.00 - 12.30 Incontro preado (in oratorio)

 

4/12 Lunedì  - Gita di Avvento

 

5/12 Martedì - Gita di Avvento

 

6/12 Mercoledì - Gita di Avvento

E’ sospeso il Cenacolo

 

7/12 Giovedì S. Ambrogio - Vita comune gruppo famiglie -

Oratorio chiuso

ore 18.00 Messa prefestiva

 

8/12 Venerdì Immacolata - Vita comune gruppo famiglie -

Oratorio chiuso

Ritiro Ado con Ognissanti

Messe: 9.00 a S. Martino - 10.30 - 18.00 in parrocchia

 

9/12 Sabato - Vita comune gruppo famiglie

Oratorio chiuso -

Ritiro Ado con Ognissanti

 

10/12 Domenica V d’Avvento

Vita comune gruppo famiglie -

Oratorio chiuso

 

SUFFRAGI

 

4/12 Lunedì

ore 18.00 Vollono Carmine e Visone Adele

 

6/12 Mercoledì

ore 18.00 Casati Armida

 

9/12 Sabato

ore 18.00 Simighini Emilio

 

OFFERTE

 

Condomini di Via Monte Popera 16/48  €150,00