Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

 

BENVENUTO DON DANIELE

Caro don Daniele, a nome della comunità  di Sacra Famiglia in Rogoredo ti do il benvenuto nella nostra parrocchia  e mi unisco alla gioia e alla  festa della tua parrocchia di origine per l’ordinazione diaconale.  Certo dell’azione dello Spirito nella tua vita e grato del dono che tu sei già per tutti noi, prendo in prestito l’augurio che vorrei farti mentre muovi i tuoi primi passi nel ministero, dalla preghiera di ordinazione diaconale, che ho riascoltato e pregato in Duomo sabato  scorso, non senza un po’ di nostalgia e anche un po’ sani  e necessari interrogativi, dopo quasi 25 anni di sacerdozio…

Ti supplichiamo, o Signore, effondi in lui lo Spirito Santo, che lo fortifichi con i sette doni della tua grazia, perché compia fedelmente l'opera del ministero. Sia pieno di ogni virtù: sincero nella carità, premuroso verso i poveri e i deboli, umile nel suo servizio, retto e puro di cuore, vigilante e fedele nello spirito.
L'esempio della sua vita, generosa e casta, sia un richiamo costante al Vangelo e susciti imitatori nel tuo popolo santo. Sostenuto dalla coscienza del bene compiuto, forte e perseverante nella fede, sia immagine del tuo Figlio, che non venne per essere servito ma per servire, e giunga con lui alla gloria del tuo regno”.
Leggendo queste parole  ci si rende conto di quanto è alto e impegnativo il compito a cui siamo stati chiamati e quanto piccoli e limitati siamo noi che lo assumiamo. Tuttavia, sostenuti dalla potente azione della sua Grazia e con l’aiuto, la vicinanza e la condivisione tra noi e con la gente che il Signore ci affida, anche ciò che ci pare troppo alto e impossibile diviene possibile e tutti ne traggono giovamento. I verbi al congiuntivo  danno a questa preghiera e al suo contenuto un senso di movimento, di progressione, quasi a ricordarci che essa è appunto un augurio per qualcosa che si andrà compiendo di giorno in giorno, che si sta già compiendo eppure non sembrerà mai del tutto realizzarsi… Ecco perché il rito dell’ordinazione, dopo la promessa di “ filiale rispetto e obbedienza al vescovo” aggiunge: “Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento”. Solo dentro questa certezza d’essere in cammino  come“ figli amati” possiamo non soccombere sotto il peso delle responsabilità...Ma tutto questo lo si vive e lo si scopre giorno per giorno...facendo il diacono, facendo il prete… Oggi quest’azione che Dio compie in te rendendoti “forte e perseverante nella fede“ passa per Rogoredo, per la sua storia, prende forma concreta nei volti e nelle vicende di questa gente che ti dice “grazie” per il tuo SI al Signore, che ti rende “diacono” della sua gioia e della sua festa .

Don Marco

 

Don Daniele si presenta

Dopo esserci visti per qualche ora a inizio settimana mi sembra giusto fermarmi un attimo a presentarmi! Però prima permettetemi di ringraziarvi per la calorosa accoglienza e il fraterno benvenuto che mi avete dato. Lunedì pomeriggio quando il vescovo mi ha inviato come Collaboratore a Rogoredo ho provato molta trepidazione e nello stesso momento tanta voglia di iniziare.

Mi chiamo don Daniele Bisogni, ho 29 anni e sono di Baggio periferia ovest di Milano.
Frequentando il mio oratorio della parrocchia di S. Apollinare mi si è imposta sempre di più la volontà di accettare la chiamata del Signore a vivere nettamente per Lui dando la Vita per i fratelli. Sono entrato in seminario terminato il liceo artistico Boccioni, a 19 anni. Prima di entrarvi ho frequentato il seminario mensilmente dove ho intrapreso un percorso di accompagnamento vocazionale ed ho avuto l'occasione provvidenziale di incontrare il nostro parroco don Marco. Il tempo del seminario oltre ad una formazione umana e spirituale mi ha arricchito di esperienze pastorali alcune molto intense: Meda, Palazzolo Milanese, Carugate, Cesano Boscone, Cassinetta di Lugagnano, Robecco sul Naviglio; Milano san Siro, Milano p.za Greco e Milano Carcere san Vittore. Attraverso la preghiera, lo studio e la vita comune giorno per giorno ho verificato e alimentato la chiamata del Signore a fare della mia vita un dono per gli altri e al Signore.

 Ora dopo aver ricevuto l'ordine del Diaconato sabato scorso in Duomo, non vedo l'ora di incontrare la comunità con cui camminerò per i prossimi anni. Quest'anno come Diacono vivrò ancora del tempo in seminario, dal martedì sera al sabato mattina, questo mi permetterà di terminare gli studi e di inserirmi pian piano nella realtà di Rogoredo.

Ora non voglio rubare altro tempo, ma un altra cosa vorrei sottolineare ... E cominciarono a far festa, motto che con i miei compagni abbiamo scelto per la nostra classe, non è solo un invito per me a testimoniare la gioia di aver donato la mia vita al Signore Gesù, ma è riscoprire la grazia che Dio ci dona di fare festa insieme partecipando tutti i giorni a quel banchetto di grazia che è la comunità cristiana. Per me la festa è camminare con voi, soprattutto con i piccoli della nostra comunità, e anche servire la fede di questa chiesa che è in Rogoredo.

Ci vediamo sul campo

                                                    don Daniele

 

 

SERATA VIDEO FOTO VACANZA ESTIVA 2017

Sabato 14 ottobre ore 21.00 salone Sianesi

Siete tutti invitati alla visione del video delle foto fatte durante le vacanze estive dei ragazzi 2017 con l’oratorio

 

Omelia di Papa Francesco al Congresso Eucaristico di Bologna

 

Celebro con voi la prima Domenica della Parola: la Parola di Dio fa ardere il cuore (cfr Lc 24,32). Oggi questa Parola  ci provoca mediante la parabola dei due figli, che alla richiesta del padre di andare nella sua vigna rispondono: il primo no, ma poi va; il secondo sì, ma poi non va. C’è però una grande differenza tra il primo figlio, che è pigro, e il secondo, che è ipocrita. Proviamo a immaginare cosa sia successo dentro di loro. Nel cuore del primo, dopo il no, risuonava ancora l’invito del padre; nel secondo, invece, nonostante il sì, la voce del padre era sepolta. Il ricordo del padre ha ridestato il primo figlio dalla pigrizia, mentre il secondo, che pur conosceva il bene, ha smentito il dire col fare. Era infatti diventato impermeabile alla voce di Dio e della coscienza e così aveva abbracciato senza problemi la doppiezza di vita. Gesù con questa parabola pone due strade davanti a noi, che – lo sperimentiamo – non siamo sempre pronti a di dire sì con le parole e le opere, perché siamo peccatori. Ma possiamo scegliere se essere peccatori in cammino, che restano in ascolto del Signore e quando cadono si pentono e si rialzano, come il primo figlio; oppure peccatori seduti, pronti a giustificarsi sempre e solo a parole secondo quello che conviene. Questa parabola Gesù la rivolse ad alcuni capi religiosi del tempo, che assomigliavano al figlio dalla vita doppia, mentre la gente comune si comportava spesso come l’altro figlio. Questi capi sapevano e spiegavano tutto, in modo formalmente ineccepibile, da veri intellettuali della religione. Ma non avevano l’umiltà di ascoltare, il coraggio di interrogarsi, la forza di pentirsi. E Gesù è severissimo: dice che persino i pubblicani li precedono nel Regno di Dio. È un rimprovero forte, perché i pubblicani erano dei corrotti traditori della patria. Qual era allora il problema di questi capi? Non sbagliavano in qualcosa, ma nel modo di vivere e pensare davanti a Dio: erano, a parole e con gli altri, inflessibili custodi delle tradizioni umane, incapaci di comprendere che la vita secondo Dio è in cammino e chiede l’umiltà di aprirsi, pentirsi e ricominciare. Cosa dice questo a noi? Che non esiste una vita cristiana fatta a tavolino, scientificamente costruita, dove basta adempiere qualche dettame per acquietarsi la coscienza: la vita cristiana è un cammino umile di una coscienza mai rigida e sempre in rapporto con Dio, che sa pentirsi e affidarsi a Lui nelle sue povertà, senza mai presumere di bastare a sé stessa. Così si superano le edizioni rivedute e aggiornate di quel male antico, denunciato da Gesù nella parabola: l’ipocrisia, la doppiezza di vita, il clericalismo che si accompagna al legalismo, il distacco dalla gente. La parola chiave è pentirsi: è il pentimento che permette di non irrigidirsi, di trasformare i no a Dio in , e i al peccato in no per amore del Signore. La volontà del Padre, che ogni giorno delicatamente parla alla nostra coscienza, si compie solo nella forma del pentimento e della conversione continua. In definitiva, nel cammino di ciascuno ci sono due strade: essere peccatori pentiti o peccatori ipocriti. Ma quel che conta non sono i ragionamenti che giustificano e tentano di salvare le apparenze, ma un cuore che avanza col Signore, lotta ogni giorno, si pente e ritorna a Lui. Perché il Signore cerca puri di cuore, non puri “di fuori”. Vediamo allora, cari fratelli e sorelle, che la Parola di Dio scava in profondità, «discerne i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4,12). Ma è pure attuale: la parabola ci richiama anche ai rapporti, non sempre facili, tra padri e figli. Oggi, alla velocità con cui si cambia tra una generazione e l’altra, si avverte più forte il bisogno di autonomia dal passato, talvolta fino alla ribellione. Ma, dopo le chiusure e i lunghi silenzi da una parte o dall’altra, è bene recuperare l’incontro, anche se abitato ancora da conflitti, che possono diventare stimolo di un nuovo equilibrio. Come in famiglia, così nella Chiesa e nella società: non rinunciare mai all’incontro, al dialogo, a cercare vie nuove per camminare insieme. Nel cammino della Chiesa giunge spesso la domanda: dove andare, come andare avanti? Vorrei lasciarvi, a conclusione di questa giornata, tre punti di riferimento, tre “P”. La prima è la Parola, che è la bussola per camminare umili, per non perdere la strada di Dio e cadere nella mondanità. La seconda è il Pane, il Pane eucaristico, perché dall’Eucaristia tutto comincia. È nell’Eucaristia che si incontra la Chiesa: non nelle chiacchiere e nelle cronache, ma qui, nel Corpo di Cristo condiviso da gente peccatrice e bisognosa, che però si sente amata e allora desidera amare. Da qui si parte e ci si ritrova ogni volta, questo è l’inizio irrinunciabile del nostro essere Chiesa. Lo proclama “ad alta voce” il Congresso Eucaristico: la Chiesa si raduna così, nasce e vive attorno all’Eucaristia, con Gesù presente e vivo da adorare, ricevere e donare ogni giorno. Infine, la terza P: i Poveri. Ancora oggi purtroppo tante persone mancano del necessario. Ma ci sono anche tanti poveri di affetto, persone sole, e poveri di Dio. In tutti loro troviamo Gesù, perché Gesù nel mondo ha seguito la via della povertà, dell’annientamento, come dice san Paolo nella seconda Lettura: «Gesù svuotò se stesso assumendo una condizione di servo» (Fil 2,7) Dall’Eucaristia ai poveri, andiamo a incontrare Gesù. Avete riprodotto la scritta che il Card. Lercaro amava vedere incisa sull’altare: «Se condividiamo il pane del cielo, come non condivideremo quello terrestre?». Ci farà bene ricordarlo sempre. La Parola, il Pane, i poveri: chiediamo la grazia di non dimenticare mai questi alimenti-base, che sostengono il nostro cammino.

 

CALENDARIO SETTIMANALE

8/10 Domenica VI dopo il Martirio

Riprende da oggi l’ orario invernale delle Sante Messe festive

ore 15.30: Battesimi (1° turno)

 

9/10 Lunedì

ore 8.30 Liturgia della Parola

Inizio di tutte le catechesi - Incontro Ado

 

10/10 Martedì

ore 8.30 Liturgia della Parola

ore 21.00: Incontro di preghiera dei gruppi del Vangelo di inizio anno

 

11/10 Mercoledì

ore 8.30 S .Messa

ore 17.00 Incontro per i volontari del “Meglio dopo insieme”

ore 21.00: Cenacolo – Equipe Edu. Ado

 

12/10 Giovedì

ore 8.30 S .Messa

I incontro gruppo giovani

 

13/10 Venerdì

ore 8.30 S .Messa

ore 15.30: S. Messa GECRA

I Incontro preado

ore 21.00: Concerto (in sala Sianesi)

 

14/10 Sabato 

“Messa solo alle 18.00 ogni sabato (con intenzioni per i defunti)

ore 15.30: Ritiro per la Professione di fede ore 16.00: Primo incontro gruppo famiglie

ore 21.00: Proiezione fotografie delle vacanze estive (Polisala)

 

15/10 Domenica Dedicazione Cattedrale

ore 11.30: Professione di fede dei nuovi adolescenti (1ªsup) o

ore 21.00: Incontro Animatori dei gruppi del Vangelo (per novembre)

 

SUFFRAGI

 

10/10 Martedì

ore 18.00 Facchinetti Maria Pia; Amleto e Ivana Antonio e Paola; Mianulli Angela

 

11/10 Mercoledì

ore 18.00 Casaccia Anna-Marocchi Leonello; Scalcucci Nello; Emanuele Spadaro

 

12/10 Giovedì

ore 18.00 Piovani Angela; Caroli Cesare

 

13/10 Venerdì

ore 18.00 Zambarbieri Pinuccio; Maggioni Liliana e Felice; Pizzocri Agnese e Maria

 

14/10 Sabato 

ore 18.00 Muia’ Giuseppe

 

OFFERTE

 

Per contributo regalo parrocchiale di saluto a Don Andrea  abbiamo raccolto Euro 4793. Per opere parrocchiali Euro 390

Grazie a tutti della generosità.

 

ARCHIVIO

 

 

Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo:

Masi Leila; Russo Aurora; Sturini Matilde

 

“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato
 

Domenica  1 Ottobre, durante la Messa, leggeremo  Matteo 22, 34-40

In questo brano , al versetto 37 , leggiamo “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”.  L’originalità della risposta di Gesù, non sta nell’accostare i due comandamenti, già noti alla tradizione giudaica, ma nell’intrecciare l’uno e l’altro comandamento, a partire proprio da un principio rabbinico, il remez (concordanza) , e nell’affermare che tutta la Legge e i Profeti sono attaccati (dipendono ) a questi due comandamenti.  Usa in termine greco krematai , che significa : gancio, cardine , e traduce l’ebraico tālâ , che significa massa tenuta in alto da corde .