Foglio delle Campane di Rogoredo
Comunicazione di Formazione Religiosa
 
foglio domenicale
 

Grazie  don  Andrea…

Sembra ieri e sono già passati quasi nove  anni da quando sono arrivato a Rogoredo come parroco. Era la prima volta che ricevevo questo genere di incarico che, rispetto al fare il “coadiutore” chiede molto tempo dedicato a pratiche, scartoffie, reperimento fondi per mandare avanti la “baracca”, lavori di manutenzione e simili cose, oltre alla celebrazione dei sacramenti e alla “cura delle anime” che deve rimanere  il cuore del ministero  del prete… anche perché esiste per questo! 

Già da due anni Don Andrea era coadiutore a Rogoredo, e con lui avevo collaborato per la pastorale dei giovani in decanato. Ci conoscevamo già ,e le sue qualità di uomo e prete di fede, di  puntuale e attento organizzatore, di poche parole in se, ma molto efficace quando le pronunciava, le avevo già potute conoscere in precedenza. Cosi il Signore e la volontà dei superiori, ci hanno messi a camminare insieme, a cercare ogni giorno di comprendere cosa era “ volontà di Dio” per questa parrocchia nonostante noi  e i nostri limiti umani. Se c’è una cosa che mi è mancata tra le altre, in questo primo mese dalla sua assenza, è stato lo scambio fraterno e schietto che ogni giorno condividevamo attorno alla mensa  “del pane quotidiano”, dal piccolo caffè del mattino, dopo la Messa, che diventava luogo prezioso di programmazione e di rilettura della vita parrocchiale, oppure di sfogo  o di reciproco aiuto a correggere giudizi e posizioni, ai pranzi e alle cene condivisi con i nostri familiari o con qualche amico di famiglia che veniva a farci visita, con sacerdoti ospiti e con qualche giovane che finiva tardi il colloquio con don Andrea e che chiedeva a mia mamma di aggiungere un piatto in più. Tutta questa vita “familiare“ dei “suoi” preti, questa normalità quotidiana che ci fa uomini come gli altri uomini, con gli stessi pensieri e gioie, tensioni e speranze, molti, tanti, non la conoscono nemmeno e nemmeno la immaginano forse. Eppure c’è stata e si chiama “fraternità”, condivisione, affezione, e salva dalla solitudine, dalle indecisioni della vita, da errori e da sviste…Oggi la chiesa non è amata  per tante ragioni ma oggi più che mai il suo segreto più vero che le ha consentito di attraversare 2000 anni, sarebbe prezioso insegnamento per tutti : nessuno può fare da se, nessuno si salva da se , nessuno è qualcuno da se stesso: ci vuole una rete di relazioni, ci vuole una rinnovata comunione tra gli esseri umani , ci vuole che si passi da un IO senza più limiti ad un NOI che ti consente di vivere… Altrimenti non c’è futuro… Grazie don Andrea per questa cristiana fraternità...Il resto è tanto ma questo è stato ed è TUTTO !                   

Don Marco

 

Da recitare personalmente e a tutte le Sante Messe dal 24 al 30 settembre

PREGHIERA DEI CANDIDATI 2018

Padre di misericordia
tu non hai abbandonato l’uomo in potere della morte,
ma hai mandato il tuo unico Figlio come Salvatore.
Agli uomini egli annunciò la Parola di salvezza:
quanti la accolsero furono pieni di gioia
E COMINCIARONO A FAR FESTA.
Effondi il tuo Spirito su questi tuoi figli
perché, come servi liberi e fedeli,
cantino al mondo la tenerezza del tuo amore.
Maria, causa della nostra letizia,
sostenga il loro ministero
perché siano testimoni contagiosi
della gioia senza fine del Vangelo. Amen

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FESTA DEGLI ORATORIO 2017

«Vedrai che bello» è lo slogan dell’anno oratoriano 2017-2018 ed è lo stesso invito che Gesù rivolse ai due discepoli di Giovanni il Battista che, avendolo seguito, gli chiesero: «Maestro, dove dimori?». A loro Gesù rispose: «Venite e vedrete». Quei due «videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui». Questo brano del Vangelo di Giovanni al capitolo 1 (35-39) darà avvio al percorso di animazione in oratorio durante l’anno e sarà il riferimento della Festa di apertura degli oratori, in calendario domenica  1 Ottobre.

«Per i ragazzi l’oratorio è il tratto di strada in cui oggi è realmente possibile incontrare Gesù, essere amati da lui e diventare, sempre più consapevolmente, suoi discepoli – sottolinea don Stefano Guidi, nuovo direttore della Fondazione diocesana per gli oratori milanesi (Fom) e responsabile del Servizio per l’oratorio e lo sport della Diocesi di Milano -. Perché questo avvenga, occorre che in ogni oratorio crescano certe condizioni e attenzioni». Deve essere innanzitutto «un oratorio che si accorge dei ragazzi», continua don Guidi, e anche «un oratorio che accoglie… un oratorio che vuole camminare insieme ai ragazzi e alle loro famiglie… un oratorio che ha a cuore la crescita e la maturazione complessiva del vissuto dei ragazzi… un oratorio contagioso, che diffonde allegria e voglia di stare insieme».

Giovanni l’apostolo, il «discepolo che Gesù amava», è l’icona dell’anno oratoriano 2017-2018. Lo stesso papa Francesco propone di mettersi «sulle orme del discepolo amato» nel cammino verso il Sinodo dei vescovi del 2018: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». La parola chiave in oratorio, dunque, sarà «discernimento». Un esercizio valido anche per i più giovani, quando a loro si chiede prima di capire quanto sono amati, da Dio e dalle persone che il Padre ha posto loro accanto, poi di esercitarsi nell’amore fraterno e nella carità verso tutti, come risposta all’amore ricevuto.

I ragazzi, inoltre, saranno invitati a chiedersi «dove dimora Gesù»: il «bello» della vita cristiana e della vita comunitaria che è importante che i ragazzi vivano in ogni dimensione possibile, prime fra tutte la vita sacramentale e l’esercizio della carità. «L’oratorio che dice “Vedrai che bello” ha un sogno grande – conclude don Guidi -: portare tutti i ragazzi nella casa di Gesù. Questa casa non è fatta di pareti. È il cuore di Gesù».

 

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Messaggio dell’Arcivescovo Mario per la

Festa degli oratori 2017

 

Carissimi,

siamo all’inizio e ogni inizio è benedetto da Dio. Io sono all’inizio del mio ministero come Arcivescovo a Milano: c’è un po’ di vertigine quando si parla dall’alto del pulpito in Duomo. Ma cercherò di salire fin lassù per farmi sentire anche lontano. Questo infatti voglio fare: raggiungere tutti per ripetere a ciascuno l’annuncio di Giovanni il Precursore che indica Gesù: “Ecco l’Agnello di Dio!”. Sono certo che l’annuncio sarà ripetuto da tutti i preti, gli educatori, gli animatori degli oratori e da tutti i genitori: ho grande ammirazione per loro e so che posso contare su di loro, perché nessuno si confonda nella ricerca della direzione da seguire. Spero che tutti i ragazzi, gli adolescenti, i giovani degli oratori si lascino affascinare dall’annuncio e si mettano in cammino per seguire Gesù: vedrai che bello!L’anno pastorale, come quello scolastico e della vita sociale, è all’inizio: c’è sempre un po’ d’apprensione e nessuno può pensare di essere pronto in tutto. Come sarà? Ce la faremo? Ci manca questo e ci manca quello: come si potrà fare? C’è però un fascino nell’azzardo e sono certo che molti adulti affidabili e saggi potranno incoraggiare: vedrai che bello! Il direttore FOM, don Stefano, è all’inizio: è stato finora impegnato in un oratorio, grande finché si vuole, ma un oratorio solo. Adesso dovrà avere un occhio su tutti gli oratori della diocesi, ascoltare proposte, incoraggiare la dedizione, raccogliere malumori, animare slanci. Presumo che anche don Stefano abbia momenti di affanno e di inquietudine. Mi pare però di sentire che da tutte le parti della diocesi prende vita un coro, un grido, un canto che dice a don Stefano: “Coraggio, vedrai che bello!”.

Mi immagino che molti, educatori, animatori, genitori, così come preti e seminaristi, suore e consacrati si presentino all’oratorio per iniziare il loro servizio. Certo alcuni saranno un po’ intimiditi dal compito, perplessi sulle prime impressioni, incerti su come cominciare mentre cercano di familiarizzarsi con il quintale di chiavi che hanno ricevuto e con il calendario congestionato che sta lì, sulla scrivania, con tutti gli appuntamenti dell’anno e tutti i momenti che non possono mancare. Sono all’inizio e, presumo, si domandano: ma come farò? Come si fa a fare tutto, a preparare tutto, a pensare a tutti? In effetti l’impianto organizzativo di un oratorio è molto impegnativo e complicato. Ma poi si affacciano i volti dei ragazzi, la loro simpatia, i loro ragionamenti imprevedibili e le trovate sorprendenti, si affacciano i genitori con la loro fiducia, con il loro incoraggiamento, e, forse qualcuno li vede anche, si affollano nel cielo che sovrasta l’oratorio legioni di angeli custodi che volteggiano, vigili e sorridenti, a scongiurare pericoli e a mormorare all’orecchio attento di chi non solo opera, ma anche prega, una parola lieta e buona: “Non avere paura, vedrai che bello!”.Siamo tutti all’inizio e l’inizio è pieno di grazie. Rallegriamoci insieme e non perdiamo le occasioni.

Buona festa dell’oratorio 2017!

 

                        + Mario Delpini  Arcivescovo

 

 

 

  CALENDARIO SETTIMANALE

1/10 Domenica V dopo il Martirio

ore 10.30: FESTA DI APERTURA - mandato alla comunità educante Saluto a don Andrea

 

2/10 Lunedì

ore 15.00 in Curia : destinazione diaconi novelli ore 17.30 Esposizione, Vesperi e chiusura giornate eucaristiche – S. Messa e accoglienza del nuovo diacono

ore 21.00 Incontro genitori Ado 3

 

4/10 Mercoledì

ore 21.00: Ripresa Cenacolo in cappellina

 

5/10 Giovedì

ore 21.00: Coord. Pastorale parrocchiale della salute (II convoc.)

 

6/10 Venerdì

ore 14,30 Pulizia Chiesa 1° T

ore 15.00: Incontro 3ªetà (presentazione programma annuale)

ore 17.30: 1° venerdì del mese:

Adorazione, S. Messa e benedizione

 

7/10 Sabato  EduCare” zonale per gli educatori (a Ognissanti)

ore 16.00: Incontro genitori Battesimi del 8/10 e  del 22/10

ore 20.45: Redditio Symboli 19enni in Duomo

 

8/10 Domenica VI dopo il Martirio

Riprende da oggi l’ orario invernale delle Sante Messe festive

ore 15.30: Battesimi (1° turno)

 

SUFFRAGI

 

2/10 Lunedì

ore 18.00 Ivana Dordoni; Olinda De Palo

 

7/10 Sabato 

ore 18.00 Angelo Cominetti; Valentini Uberto; Picco Elda e Marino

 

L’ORARIO INVERNALE delle SANTE MESSE FERIALI E FESTIVE  sarà ripristinato da  domenica  8 ottobre con le seguenti modalità:

Messe Feriali

Lunedì e Martedì 

ore  8.30: Liturgia della Parola e Comunione Eucaristica (senza intenzioni per i defunti)

Mercoledì, Giovedì , Venerdì : ore  8.30

Tutti i giorni :  ore 18.00

 

“La Bibbia in pillole”
curiosità bibliche  a cura di D. Di Donato
 

Domenica  1 Ottobre, durante la Messa, leggeremo  Matteo 22, 34-40

In questo brano , al versetto 37 , leggiamo “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”.  L’originalità della risposta di Gesù, non sta nell’accostare i due comandamenti, già noti alla tradizione giudaica, ma nell’intrecciare l’uno e l’altro comandamento, a partire proprio da un principio rabbinico, il remez (concordanza) , e nell’affermare che tutta la Legge e i Profeti sono attaccati (dipendono ) a questi due comandamenti.  Usa in termine greco krematai , che significa : gancio, cardine , e traduce l’ebraico tālâ , che significa massa tenuta in alto da corde .